Fino ad ora a Dolo, ma forse ancora è troppo presto per giudicare, di grandi eventi non se ne sono visti. Nemmeno San Rocco è bastato per trasformare la Sua Sagra in evento internazionale tale da richiamare gran parte del turismo che conta distogliendolo da mete più accattivanti. Già, il turismo che conta! Non abbiamo bisogno di quel turismo e su questo Pasolini sarebbe stato d’accordo; il paese deve rimanere paese e non avere la velleità del grande avvenimento che è soltanto culturame posticcio così come culturame posticcio è la nostra festa della Birra. Dolo non è Monaco di Baviera. Abbiamo invece molto apprezzato i banchetti con i prodotti tipici che ben si sposano con i colori ed i panorami naturali delle Ville lungo la Riviera . Vuoi mettere un buon prosecco! Al diavolo le mode, cerchiamo di recuperare quello che culturalmente è nostro e poi riproporlo al turista che sa contare. Vero è che stiamo imboccando la strada dell’ibrido: non siamo nè paese nè città. Centro mandamentale è solo parola vuota,contenitore senza contenuti. All’Assessore dei grandi eventi chiediamo un piccolo atto di umiltà: diventi Assessore di un piccolo evento ma che sia veramente nostrano. Sarebbe un modo per onorare il nostro Santo Patrono ed il suo cane che ancora gli stà leccando le ferite inferte da quel male,la peste bubbonica,di antica e di recente memoria.