L’idea di spiegare al popolo dolese il patto di stabilità è stata sicuramente una bella idea peccato non averla messa in atto prima delle elezioni amministrative del marzo 2010. Oggi ha il sapore di una presa in giro: “ma come, tu sapevi che non avremmo avuto un euro da spendere e ci sei venuto a dire che avresti fatto di tutto e di più ? Ma allora eri in mala fede ? Pensare che ti ho dato il voto.” Questo pressappoco avrebbe dovuto essere il pensiero del dolese sveglio ed invece no. Segno che ancora a Dolo si dorme e ai voglia a dire ” Dolooooo Svegliatiiii”. L’altra sera ad Arino, nella sala parrocchiale, c’erano un centinaio di sonnambuli che quasi quasi applaudivano, nel sentire Sindaco e Giunta, che nella loro frazione non si sarebbe fatto nulla che anzi, parevano godere di fronte a quelle verità . Verità che più svaselinate erano e più musica e godimento provocavano,diciamo, per il loro cuore. Niente soldi per San Michele, niente soldi per Arino calcio, niente pista ciclabile e niente di niente di niente. Mi raccontava un signore di aver visto il presidente di Arino per il Futuro con i suoi quattri iscritti, uscire dalla sala parrocchiale e, con le braccia tese in avanti e gli occhi chiusi, far ritorno al calduccio del proprio letto. ” Dai, non posso crederci!”
Archivio mensile:Gennaio 2011
Dal Gazzettino del 27/01/11
«I Leoni di Lepanto si sono mangiati il Carnevale»
DOLO «Hanno svenduto il Carnevale degli Storti per i Leoni di Lepanto» E’ questa in sintesi la dura accusa lanciata dall ex assessore all’ Ambiente e attuale consigliere di minoranza Vincenzo Crisafi «Il fiorista Cogno è senz’ altro persona di buon gusto ammette Crisafi a commento della proposta del vice presidente Ascom per salvare il Carneval dei Storti ed è uno dei pochi commercianti che ha saputo tenere il proprio negozio al passo con i tempi Le tradizioni vanno però rispettate»
E aggiunge «Il rappresentante dell Associazione commercianti ha torto quando propone con il beneplacito del Sindaco Gottardo un carnevale diverso con tante belle mascherine da premiare. Non è la stessa cosa dei carri che invece nel loro significato simbolico sono espressione di una restaurazione del Caos primordiale che precede ogni creazione. Evidentemente l’ operazione culturale nel suo simbolismo non interessa più» Ribadendo «Leviamo allora la carne dal fuoco per non fare torto all’etimologia della parola e ad una Amministrazione che con la scusa del patto di stabilità sta oscurando i due o tre grandi eventi che caratterizzano Dolo per far posto ai Leoni di Lepanto. Almeno una volta a Dolo c’ era il giornale satirico La Cagnara e speriamo di non dover annoverare nel passato anche la Rassegna Umorismo e Satira. Nefasto fu il giorno che fu nominato un assessore ai grandi eventi. Intanto per il Carnevale 2011 Dolo si travestirà da fantasma»
Il sogno di diventare Vice
Ebbene si, il mio più grande sogno è stato quello di diventare vice di qualcosa o di qualcuno ed alla fine ci sono riuscito. Non qualcosa o qualcuno, sarebbe stato pretendere troppo, perchè non ho mai voluto mettermi in evidenza. Credetemi si sta tanto bene fare le veci sopratutto quando il qualcuno o qualcosa sono sempre presenti. Pensate se si assentasse un capo gabinetto… non lo potrei sopportare; ecco l’unico vice che non mi piacerebbe proprio fare, è il vice del capo gabinetto quando questo è intasato per il troppo lavoro. All’occorrenza però bisogna adeguarsi ed io, mi adeguerei. Ora che finalmente mi trovo a fare il vice importante a volte mi capita di fare il vice anche di me stesso sostenendo che le decisioni da me condivise insieme ai colleghi sono decisioni sbagliate perchè è risaputo, che in fondo in fondo, il vice per difendere il suo agognato posticino ha la delega di tenere buono il popolo bue. Avrei fatto altrimenti, ma cosa volete io sono soltanto il vice e sdoppiarmi è il mio mestiere. Sono un buono, come le merendine in scadenza e si, sostituisco quelle fresche con quelle destinate ad essere buttate via e le distribuisco ai bambini più buoni…chissà un domani come vice merendina potrei ancora aspirare a fare l’involucro di qualche oggetto di più valore.
Tre fiocchetti rosa ed uno azzurro sui cancelli comunali
Prendiamo spunto dalle dichiarazioni di Matteo Bellomo rilasciate al Gazzettino riguardanti le grandi opere a Dolo. Buona l’idea del parto quadrigemellare che quasi mi vien voglia di svilupparla, tanto per sorridere.
La Sala Giunta è trasformata per l’occorrenza in sala parto giacchè le doglie si fanno sempre più frequenti e non c’è più tempo di trasportare la partoriente all’Ospedale del Dolo dove peraltro non si sa, visto il clima di smobilitazione, se sono attrezzati per un parto che si preannuncia plurigemellare. Dall’altra parte del globo c’è l’Ospedale Assopigliatutto, ma Mirano è troppo distante ed il parto è imminente. La situazione è ingravescente, ma il vicesindaco forte della sua esperienza infermieristica, fa stendere la gestante sul tavolo dell’improvvisata sala operatoria mentre tira dalla tasca un paio di guanti ( porta sempre con sè dei guanti asettici ed è per questo che non si compromette mai nelle scelte amministrative) e nel contempo prega la Segretaria Comunale di preparare dell’acqua calda. Tutti gli Assessori sono pronti a dare una mano ed i Consiglieri di maggioranza tutti a debita distanza per non creare confusione. Ecco, le acque si sono rotte, ma il liquido che fuoriesce è scarso; tutti si sarebbero aspettati un’idrovia, ma evidentemente il canale del parto è stato ostruito dall’impegno della prima nascitura ed ecco spuntare la testa si, è proprio lei, la Camionabile. Applausi di tutti i presenti. A questo punto esce ancora acqua…si spera nell’idrovia ma ecco il flusso interrompersi perchè ad impegnarsi per uscire è la secondo genita che però si presenta in posizione podalica e questa è una complicazione! Un consigliere del PDL ( nato anche lui di podice) suggerisce alla gestante di attuare delle particolari manovre in modo da far fare delle capriole alla nascitura: la manovra riesce e voilà la Romea Commerciale. Applausi scroscianti anche per il Consigliere podalico. Non è finita sta per uscire fuori il terzo che essendo aereo esce volando e si, è proprio lui, l’Elettrodotto. Lacrime di gioia degli assessori e Consiglieri. Ultimo sforzo ed ecco uscire Veneto City che però si presenta sotto peso e un pò cianotica; si capisce subito che avrà bisogno dell’incubatrice. Infine il cordone ombelicale, nessuno si aspettava fosse così lungo. Si calcola a spanne che sia talmente lungo da collegarsi con la Provincia a Mestre e con la Regione a Venezia. Bisogna comunque tagliarlo anche perchè ormai le elezioni sono state vinte. In sala parto la commozione è palpabile, tutti si abbracciano mentre la puerpera ha ancora la forza di mostrare quel sorriso misterioso da Monna Lisa.L’ultima acqua esce dal canale del parto ormai libero, ma non è l’idrovia. Il vicesindaco con la bacinella dell’acqua calda fa il giro di tutti i presenti ed ognuno doverosamente si lava le mani.
Romea Commerciale,Veneto City,Camionabile tre fiocchetti rosa insieme a quello azzurro dell’elettrodotto aereo sono appesi sul cancelli comunali. I cittadini dolesi passando per la Sede Comunale non si meraviglino. In fondo è quello che desideravano.