Non si capisce perché se la prendono tanto, gli uni a sostenere il progetto Veneto City ,gli altri ad osteggiarlo e gli altri ancora a non parlarne più-almeno fino a ieri-come l’ex Consigliere Vincenzo D’Agostino che lo definiva un mostro di cemento. L’ex Assessore all’ambiente Crisafi in una dichiarazione, agli atti del Consiglio Comunale del 21/2/2008, affermava che Veneto City era una questione di etica ambientale e come tale bisognava trattarla. Crisafi faceva riferimento al documento unitario, approvato anche da Rifondazione Comunista, che dava mandato al Sindaco di andare a vedere le carte. Ogni successivo passaggio è stato discusso “coram populo” in Consiglio Comunale. Lezione di democrazia? No, semplicemente buon senso e disponibilità alla partecipazione di tutti i cittadini.
Oggi, la parola Democrazia viene usata a sproposito e dappertutto come il prezzemolo. Non si sottrae a questa mala interpretazione anche l’articolo apparso su “ Politica Dolese”. Quando si afferma che Democrazia è “non interrompere chi sta parlando” si commette il solito errore; si tratta semplicemente di buona educazione. Così come quando il Sindaco convoca un Consiglio Comunale alle 15 o una commissione alle 8,30 non si commette un atto antidemocratico, ma semplicemente un atto di becero opportunismo.
Senza voler dare sfoggio di erudizione e soprattutto- qualcuno ce ne liberi e scampi- di cultura , diciamo che Democrazia etimologicamente e storicamente significa “potere che ha il popolo nel difendersi contro la dittatura e la tirannide” Non per niente, ad Atene dove la Democrazia nacque, fu inventato l’ostracismo per mezzo del quale ogni cittadino, quando diventava troppo popolare ( non è il caso del nostro Sindaco) doveva essere allontanato proprio per la sua popolarità. In tal modo si evitava l’ascesa di un dittatore populista, e per ciò anche il valorosissimo Temistocle fu poi esiliato. Anche inveire contro chi afferma delle cose che si reputano ingiuste non è né democratico nè antidemocratico può essere semplicemente un atto di riscatto da parte di chi , plagiato fino al midollo, ora non ne può proprio più. Ho sentito con le mie orecchie l’altro giorno al mercato un signore che come ultimo desiderio avrebbe voluto mettere “ sotto il culo dei politici responsabili” una bella bottiglia molotov. Ebbene questo signore, che non conosco, non è né democratico né antidemocratico è potenzialmente un rivoluzionario.
Detto questo, l’invito è quello di usare le parole giuste al posto giusto e così finalmente ci capiamo e tanto per capirci mi va di continuare ad analizzare ciò che viene scritto sul blog Politica Dolese.
Quando si dice che la Signora Gottardo, Sindaco di Dolo, ha le palle si commette un gravissimo errore anatomico oltre che una grave offesa alle donne che per essere credibili e determinate non hanno bisogno certo di avere attributi maschili. Semmai il nostro Sindaco ha le ovaie. In quanto ” all’altra luce” apparsa nell’ultimo Consiglio Comunale –ci riferiamo al Consigliere Gei- ci pare tanto che non sia brillato di luce propria ; anche qui si evidenzia una certa confusione astrologica nella terminologia.
Ritornando all’inutilità della diatriba sulla costruenda Città Verde del Veneto pensiamo che si tratti soltanto di un cavallo di Troia per trasformare Dolo in una grande Crocevia che porterà, per essere etimologicamente corretti, non a Veneto ma a Ghost City.