Pablo Neruda avrebbe scritto…

Non so se avete fatto caso, ma in quasi due anni di Consiglio Comunale a Dolo alcuni consiglieri di maggioranza non hanno mai aperto bocca.Proprio così, non hanno mai  parlato per esprimere la propria opinione. Ci riferiamo ai consiglieri Silvia Carraro, Roberto Stradiotto, Alice Doni, Giovanni Fatorello, Cristian Minchio, Paolo Menegazzo, Sabrina Bascet che in quanto ad alzare la manina invece, sono sempre stati all’altezza della situazione. Unica eccezione il capogruppo Silvano Boato che avrà  detto si e no  in tutto una ventina di parole. Su questi consiglieri dunque non è possibile esprimere alcun giudizio se non quello che sono muti. Pablo Neruda di loro avrebbe scritto : “mi piacete quando tacete perchè siete come assenti…distanti e dolorosi come se foste morti”.

La purga del Sindaco

Abbiamo saputo per bocca della Signora Gottardo, Sindaco di Dolo, che la tradizione contadina veneta contemplava che le nonne dessero per punizione olio di ricino ai nipoti capricciosi. Non ci spiega però se tale usanza era in voga prima o durante il fascismo. Successivamente e fortunatamente i costumi si sono evoluti e la tradizione si è un po’ persa. Dall’olio di ricino si è passati alla Magnesia San Pellegrino che portando il nome di un Santo veniva somministrata più per cura che per punizione. Mio padre veniva purgato regolarmente con olio di ricino durante il ventennio non perché era capriccioso, ma perché era antifascista .  La nonna non c’entrava per niente. Poi venne il famoso carosello televisivo dove bastava “solo la parola” di Tino Scotti  per far correre in bagno milioni di telespettatori , potenza del verbo!  Da buona leghista, cultrice della più sana tradizione contadina padana, il nostro Sindaco si ricorda dei suoi nonni  e manda centinaia di suoi contestatori capricciosi  ad evacuare la pancia dolorosamente; e si perchè l’olio di  ricino oltre che essere un potente lassativo provoca anche delle dolorose coliche addominali. Noi più gentilmente consigliamo alla signora Gottardo di prendere il famoso confetto Falqui alla sera prima di andare a letto, vedrà che alla mattina il famoso detto di Tino Scotti :“ Confetto Falqui, basta la parola” avrà funzionato perfettamente e senza scomodare le nonne dell’eia eia alalà.

 

Cementocrazia Padana

La morte e la nascita sono due aspetti della stessa medaglia e se mai ci fossero stati dei dubbi sarebbe bastato essere presenti , oggi 20/12/11, davanti al Comune di Dolo per rendersi conto che è proprio così. Fuori dall’aula consiliare gente listata a lutto davanti alla bara della morta  democrazia mentre dentro si festeggiava la nascita  di una nuova città e di una nuova cementocrazia: Veneto City. Il dolore e la gioia a braccetto.  Così anche all’Aquila durante il terribile terremoto: fuori il dolore dei cittadini che avevano perso con la casa, tutto. Gioia invece,  dentro il palazzo del potere che conta. A Dolo oggi la scossa tellurica è stata del settimo grado della scala Richter tale da far crollare le fondamenta  della convivenza civile; sono i nuovi fascismi  che avanzano a fronte di una crisi economica che deve giustificare se stessa a danno del  cittadino che, persa la democrazia, ha perso tutto.  La leghista signora Gottardo non fa sconti come non li facevano i suoi superiori  quando dai banchi del Parlamento agitavano il cappio tranne poi, a sostenere i Cosentino e la nipote di Mubarak.  Siamo comunque arrivati a Natale e già i negozi hanno iniziato i saldi,  in controtendenza, a chi sconti non ne fa.

P.S. Scusate se ho scritto aula consiliare in minuscolo,da oggi è proprio così.

Veneto City : Crisafi era anche lui in maggioranza

A proposito di Veneto City ripubblichiamo la dichiarazione del Consigliere Comunale Crisafi che all’epoca dei fatti era Assessore all’Ambiente. Perchè al Padano fa comodo sempre pubblicare la dichiarazione dell’allora Assessore Ascari? Crisafi era in maggioranza o no?

 

Soddisfazione per questo documento unitario  che restituisce al Consiglio Comunale l’ultima parola in relazione a Veneto City e all’ambiente che lo circonda. A questo documento ha contribuito anche la nostra forza politica che, se considerata zavorra a livello di partito democratico nazionale, a livello locale è stata valutata e valorizzata come forza  non demagogica non oscurantista ,ma costruttiva nei termini in cui deve esercitarsi la  giusta critica ed in relazione anche alla responsabilità dell’Amministrare. Questo documento così concepito non rappresenta una  fuga in avanti-e per questo ci convince- ma vuole mettere con le spalle al muro Regione e Provincia. Poi lo ripeto ognuno di noi potrà esprimere un giudizio finale che per forza di cose sarà un giudizio etico.. L’etica dell’ambiente non è una disciplina accademica come qualcuno può pensare.(mi soffermo un attimo su questo argomento visto che nell’ultimo Consiglio qualcuno non ha colto il senso di questa mia affermazione) I problemi che l’etica dell’ambiente si pone sono quelli di una società e di un mondo sostenibile. Per questo, il suo compito è sottoporre a un’analisi critica i modelli teorici e gli stili di vita che ci vengono proposti. Ciò si può fare in molti modi. Il primo è affermare che l’essere umano non è l’unico depositario di un valore morale, ma che questo valore può essere egualmente riconosciuto a tutto ciò che esiste in natura, sia esso una pianta, un animale o un paesaggio.. Alla base di questo nuovo paradigma interpretativo sta la lezione dell’ecologia, “la scienza comprensiva delle relazioni tra l’organismo e l’ambiente”: gli individui (umani e non umani) isolati dall’ambiente sono una pura astrazione, esattamente come lo sono i singoli esseri umani isolati dalla società. Guardare in un’ottica non predatoria la natura significa fronteggiare le contraddizioni sociali,economiche e politiche. Ecco perchè parlo di giudizio etico.

Stante  così le cose  però un’ anticipazione di giudizio che ancora non è quello finale fa fatta. La Riviera del Brenta e Dolo in particolare non hanno una personalità tale da sopravvivere ad un eventuale Veneto City. Si parla tanto di mala sanità ma non ho mai sentito parlare di male ingegneria di mala architettura di mala urbanizzazione eppure in questi anni anzicchè ad una personalizzazione abbiamo assistito ad una depersonalizzazione di zone che avrebbero dovuto avere vocazioni diverse. Basti vedere cosa è Cazzago di Pianiga, un insieme di palazzoni già divorziati dall’ambiente in cui sono posti. Mala ingegneria, mala urbanizzazione mala redazione di piani regolatori. Un paese finto .E cosa dire dell’impianto edificatorio posto vicino all’ex macello? Uno dei posti più belli di Dolo e direi dell’intera Riviera del Brenta. Qual’’è il legame che unisce l’edificato alla storia, al paesaggio? La zona vacanziera dei Dogi è stata trasformata in ibrido che vorrebbe avere velleità di città ma che non ha saputo conquistarne le caratteristiche. Accanto a questo aspetto c’è poi quello commerciale. Quale rinnovamento c’è stato a fronte di una crescita  qualitativa della domanda? A Dolo per esempio c’è un’unica libreria ma non trovi mai il libro che vorresti avere, per cui devi andare a Mestre o a Padova oppure lo devi ordinare ed aspettare un mese se ti va bene. La stessa cosa se vuoi uno spartito musicale , se vuoi una cosa diversa dal solito devi emigrare. A parte qualche commerciante intelligente che ha saputo organizzarsi c’e il vuoto assoluto. Si cerca di rianimare   questo malato con inziative che però alla fine non sono strutturali e pertanto non servono ma sono palliativi che ne prolungano l’agonia. Quello che voglio dire che se Dolo  e l’intera Riviera del Brenta fossero cresciute come deve crescere una armoniosa cittadina avrebbe anche potuto sopportare la realizzazione di Veneto City ,perchè avrebbe contro-offerto per esempio la creazione ( è nel libro dei sogni di questo assessorato)di un grandissimo parco, di una viabilità diversa ,di una economia diversa,di un modo di pensare diverso; avrebbe contro offerto in altri  termini la garanzia della vivibilità-nonostante Veneto City, che attualmente non riusciamo francamente a vedere. Siamo pronti a rivedere questo giudizio qualora le condizioni poste venissero realizzate. Cominciamo invece a creare i presupposti di una città futura  senza essere più distratti da problematiche che non sono affatto urgenti.         Dolo 21/2/08

Vincenzo Crisafi

E’ chiaro che il parco desiderato non era da intendersi a Veneto City . La precisazione è doverosa  per quelli che  non conoscono la sintassi.

Cinque schei de mona, dedicato ad un cretino

Volentieri pubblichiamo l’appello del Consigliere Crisafi :

Per mancanza di fondi la rassegna di Umorismo e Satira che ogni anno si tiene a Dolo rischia di scomparire. Io penso che se ogni lettore del suo blog  dà “i cinque schei de mona che tiene in tasca”il miracolo si possa avverare. Comincio io rinunciando ai gettoni di presenza nel Consiglio Comunale. Diffondiamo questo appello, in fondo è un piccolo sacrificio per distinguerci dai quei cretini che definiscono l’evento come un un “libercolo dove ci sono solo figurine”

I caramba e l’apparizione di Zizì

Alla quarta serata di presentazione di Veneto City  il Vicesindaco Zilio fa il suo ingresso con i carabinieri ( li ha chiamati lui o è stata semplice coincidenza?) e così protetto è andato a sedersi  vicino ai Sindaci di Pianiga e Dolo. Vi prego, guardate il video. E’ la scena che più mi ha fatto tenerezza.Non vale l’intera serata di protesta quanto l’ingresso sulla scena del nostro vice sceriffo.Giuro, non ho seguito in diretta le serate che dovevano servire per spiegare al popolo quanto di bello si stava per compiere, ed è solo per caso che su you tube ho visto il resoconto della quarta stazione di questa Via Crucis. Alla sempre più inadeguatezza del nostro Zizì ha fatto da contro altare  il nostro Sindaco che ha dimostrato coraggio e devo dire signorilità nell’affrontare  un pubblico che non le ha permesso di parlare. Ci vien che ridere! Anche noi siamo contrari ai V.C. , ma siamo altrettanto contrari a manifestazioni che inpediscono il libero pensiero. Personalmente avrei organizzato una serata cabarettistica a latere . L’altra sera c’è stata la presentazione del nuovo Piano Sanitario a Cazzago, abbiamo notato l’assenza della Maggioranza in Comune. Ce ne rammarichiamo!