Se non si fosse presentato non avrei mai saputo chi fosse. Nei sogni i tanti personaggi che agitano o rendono piacevole il sonno hanno volti perlopiù conosciuti, pochi invece quelli che hanno sembianze di fantasmi ; il signore imparruccato e senza volto che mi faceva visita notturna, a suo dire, era il Canaletto. Sul momento non riuscivo a capire come si fosse intrufolato fra i passeggeri del treno che da Venezia mi riportava a Dolo. Sedutosi vicino a me cominciò a parlarmi dei suoi dipinti su tela e mi manifestò tutto il suo disappunto nel non aver potuto disegnare per gli angeli del Paradiso la piazzetta dello Squero perché disturbato dalla presenza di elementi estranei al paesaggio: giostrine volanti, briccole colorate, fiamme giallo e rosse a pelo sull’acqua del Brenta, sculturine a specchi ed altre opere d’arte che nulla avevano a che fare con il paesaggio. Pensò che fossi io il responsabile e per tale motivo mi lanciò la sua parrucca in faccia e sparì. Mancandomi il respiro mi svegliai di soprassalto,il mio cuscino mi ostruiva il passaggio dell’aria. Mi riaddormentai, ma del Canaletto senza volto nessuna traccia. Arrivato a Dolo e attraversando Via Mazzini notai un fotografo che sotto la Camera Oscura si aggiungeva a fotografare la piazzetta dello Squero,mi avvicinai sollevai il panno nero e rividi la parrucca del Canaletto tutta riccioli e fiocchetti.Non ricordo altro perché dalla cucina l’odore del caffè mi aveva definitivamente svegliato. Decisi che era ora di farmi quasi quasi uno shampoo.