In questi giorni ognuno dice la Sua sulla sconfitta de PD alle recenti elezioni politiche. A noi non interessa contribuire ad alimentare un “opinionismo” che ormai è diventato il pane quotidiano servito sul tavolo ai soli professionisti della comunicazione. A noi piace soffermarci su un altro tavolo da pranzo ed è quello che si apre ogni volta che c’è una sconfitta elettorale, il tavolo che i politici aprono per discutere sul perché della sconfitta. Molti sono i tavoli che in passato sono stati aperti e chiusi senza aver potuto mangiare se non la frutta. Che il termine “ siamo alla frutta” si riferisca a questo? Ecco la tavola è imbandita e ciascun commensale non di opinioni, perché quelle spettano ad altri, ma di certezze dovrà parlare.
Terzo ed Ultimo Atto
In primo piano al centro della scena un lunghissimo tavolo che stride con le poche sedie dove sono accomodati tre commensali. Molte sedie vuote davanti al tavolo. Sul tavolo frutta di tutte le stagioni.
Parla il primo commensale che ha in mano un piccolo grappolo di uva da cui sottrae un acino durante ogni pausa del discorso.
Primo commensale : colleghi spero si sia chiarita la vera ragione della nostra sconfitta ,la verità è che fino ad ora ci siamo parlati, si cari colleghi ci siamo parlati addosso perchè noi in effetti non siamo mai stati interessati agli altri se non nel momento di chiedere i voti . Abbiamo considerato il popolo come minorenne e dunque incapace di intendere e volere. Come minorenni abbiamo anche considerato i compagni e i non compagni che pur pieni di idee e di entusiasmo ed aggiungo di buon senso ( piccola pausa ed acino in bocca) abbiamo allontanato giacchè francamente a noi dà fastidio chi ci fa ombra. Noi, solo noi dovevamo essere gli eletti! ( piccola pausa ed acino di uva in bocca) Dicevo solo noi dovevamo essere gli eletti e i prediletti aggiungo. Vero è che i tempi sono cambiati, ma una cosa non è cambiata purtroppo ( piccola pausa ed acino di uva in bocca) dicevo che se non si condivide il pane con tutto il popolo la parola compagno è pura astrazione.(Pausa e intero grappolo di uva in bocca).
Ho finito.
Applausi degli altri commensali
Parla il secondo commensale che ha in mano delle ciliegie molto rosse che mangia durante le pause sputando il nocciolo verso le sedie vuote.
Secondo commensale : come non dare ragione all’esimio collega che ha testè parlato? Si, ha ragione, ma solo in parte. Non ha fatto cenno che nel nostro DNA c’è ancora del tribale cannibalismo ed una innata invidia l’uno dell’altro. (piccola pausa ,mangia una ciliegia e sputa il nocciolo verso le sedie vuote ). Dicevo invidia e cannibalismo ed è per la carne ingurgitata della nostra stessa specie che oggi ci dobbiamo accontentare della frutta. Pentiamoci compagni. ( pausa, ciliegia in bocca e sputo del nocciolo verso le sedie vuote)
Terzo commensale : Compagni il fatto è che abbiamo abbandonato le periferie (piccola pausa, afferra una banana e la sbuccia tenendola in mano vicino alla bocca a mò di microfono) e mi riferisco non solo alle periferie delle città, ma a quelle della vita dove oggi cresce lo scontento e la sfiducia. Oggi ne paghiamo le conseguenze. Sono le periferie che ci hanno negato la vittoria e dunque, lasciamo le piazze e andiamo nelle periferie, nei vicoli a predicare giustizia e pane per tutti. Anche nei vicoletti se occorre.
Primo e secondo commensale: ma quali vicoli e periferie se sono state già occupate dalle forze nemiche!
Entra in scena un facchino che comincia a portare via le sedie vuote con notevole incredulità e stupore dei commensali.
Terzo commensale ( sempre con il micofono-banana vicino alla bocca. ) . Chi è Lei e cosa sta facendo?
Facchino: sono stato assunto dalla nuova agenzia di collocamento 5 stelle, mi è stato detto di portare vie le sedie, anche le vostre se avete la compiacenza di lasciarle libere. In quanto a te fai in fretta a mangiare quella banana
Sipario
La commedia finisce qui con i suoi tre atti, nei primi due non rappresentati è stata detta la verità anch’essa non rappresentabile.