Ci sarebbe da dire che la montagna ha partorito il topolino, però cieco. Mi riferisco all’ultimo Consiglio Comunale di Mira dove è stato approvato l’ordine del giorno per il “gemellaggio” dell’ospedale di Dolo con quello di Mestre come se Dolo Mirano e Mestre non fossero già un’unica Azienda e come se Dolo non fosse già ospedale “spoke”. In pratica si chiede di diventare quello che già siamo. Ignoranza o mala fede ? Propendiamo per la prima ipotesi con riserva sulla seconda. Quello che bisognava chiedere con l’ordine del giorno era di attuare le schede ospedaliere del 2016, di ristabilire la presenza delle U.O.C. con relativi primari di neurologia, oncologia medicina sportiva, di ristabilire i posti letto di cardiologia con relativi monitoraggi, di completare i posti letto della rianimazione e quelli di lungo-degenza e riabilitazione già previste con le schede ospedaliere del 2016, di impedire la soppressione dei primariati di laboratorio e analisi, e quelli di cardiologia e anatomia patologica. Niente di tutto questo è stato oggetto dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Mira. In altre non si è voluto affrontare il problema del continuo smantellamento del nostro ospedale e ricorrendo all’usuale “politichese “ si è scritto sul nulla.
Ora faranno girare il documento approvato negli altri Comuni che si prevede verrà appoggiato nella sua interezza ed indeterminatezza. Non credo che a Dolo si faranno emendamenti al documento anche perché al Sindaco Polo interessa solo l’eliporto e dell’ospedale non se ne cale.