C’è aria prenatalizia a Dolo come del resto nelle altre città. Dolo per certi versi somiglia ad un presepe almeno nel centro storico con la ruota del mulino, lo Squero , il fiume Brenta che scorre silenzioso e le piccole viuzze con le casette che affacciano sul campanile del Duomo.
Si capisce che è quasi Natale a Dolo in piazza Municipio dove da qualche anno si allestisce la pista di pattinaggio su ghiaccio ed è ghiaccio bollente per riscaldare i cuori dei bambini che nulla sanno del presepe. Colori e calori diversi. Il presepe non era nelle chiese . Era nelle vie di Betlemme, metafora di altre città e strade, dove in una grotta nasceva il Cristo. Poteva quest’anno essere il centro storico di Dolo a rievocare l’Avvento. Lo Squero poteva essere la famosa grotta dove ricevevano riparo Giuseppe e Maria ed allora la ruota del Mulino avrebbe cominciato a muoversi e le viuzze ad animarsi al suono delle zampogne e il fiume Brenta a illuminarsi di nuova luce. Già, le zampogne ! Cosa ne sanno i bambini di ciaramelle e di zampognari. Cosa ne sanno delle nenie e della stella cometa. Con pochi soldi si poteva ripetere il miracolo, non lo si è fatto. Anche a Dolo è tutto finto ed il campanile sembra da un momento all’altro , a mo’ di sputniK, voler decollare verso la luna o altri pianeti.