Ospedale di Dolo.
CON QUESTA CLASSE DIRIGENTE LA FRITTATA E’ ORMAI FATTA
Sono andati in 5 Commissione regionale della sanita’ a rappresentare le esigenze del nostro distretto sanitario.Parlo del sindaco Checchin di Spinea e del sindaco Martellato di Fiesso .Il primo legato al suo territorio ,il miranese ,e in campagna elettorale e il secondo che fino a qualche mese addietro a Mira nella conferenza dei sindaci senza alcun peso legale ha parlato di relazione positiva del d.g Dal Ben e che non c’ erano grandi problemi .
Hanno tutti dormito per anni e ora questi sindaci ,ricorrendo a proteste di facciata ,continuano con la tiritera del taglio dei letti anche in Commissione regionale; non hanno alcuna rilevanza per chi conosce i dati sull ‘indice di saturazione dei letti e mastica qualcosa di politica sanitaria.
I veri nodi che spero vengano corretti in commissione sono invece :
-l ‘attuazione delle Uoc previste dalle schede sanitarie del 2016 come lungodegenza e oncologia; la diminuzione a Dolo dei posti da 8 a 6 in rianimazione, considerata non una unita ‘ dipartimentale ma addirittura una unita ‘ semplice.
A Dolo ci sono 8 sale operatorie, il numero degli interventi chirurgici viene dopo quello di Mestre ; a Mirano le schede prevedono invece un aumento dei posti di rianimazione e hanno due sale operatorie e registrano numero molto inferiore di interventi rispetto a Dolo.
Tutto sembra oggettivamente chiaro, ma non per i nostri sindaci .Continuano a non capire che se il presidio di Dolo per la Regione e’ solo un vassallo , ben altro e ‘ il ruolo e la funzione ancillare e di sostegno all ‘Angelo che la Regione vuole affidare al presidio di Mirano che dista appena 7 Km ; insomma una succursale da usare alla bisogna e cioe’ continuamente , visto che la struttura dell ‘ Angelo e’ inadeguata rispetto alle esigenze.
Per la ennesima volta, poi, debbo rilevare che il giornalista professionista Abbadir. della Nuova Ve e il pubblicista del Gazzettino Perini di Dolo hanno messo da parte i comunicati del comitato civico a difesa dell ‘ospedale di Dolo di cui si conoscono nomi e cognomi a differenza degli innominati di altri pseudo comitatini inesistenti e coordinamenti
Questi giornalisti campioni del rispetto del codice deontologico non vogliono che il Potere venga disturbato.
Articolo di Vincenzo D’agostino